Focus on Masquespacio

Testo di

Bun Burgers Turin, ph. Gregory Abbate

Eclettici, colorati e mediterranei: gli interni che firma lo studio Masquespacio trasportano in mondi sognanti dove godersi nuove esperienze a tutto tondo. Sono molti i ristoranti, i negozi e i luoghi dell'ospitalità che Ana Milena Hernández Palacios and Christophe Penasse progettano combinando le attitudini da designer della prima e la formazione economico-manageriale del secondo: una combo vincente.

Nome: Chris & Ana

Dove lavorate? A Valencia.

Il vostro account su instagram: @masquespacio_ana e @masquespacio_chris

Di che cosa si occupa il vostro studio? Il nostro è uno studio di design che si dedica principalmente alla progettazione di interni e prodotti. Chris si dedica all'aspetto manageriale e comunicativo, mentre Ana a quello più strettamente progettuale.

Dove avete studiato? Ana interior design alla scuola Barreira di Valencia e Chris marketing presso l'istituto KHM Malinas, in Belgio.

Il progetto che state seguendo in questo momento: stiamo lavorando a dei ristoranti in Arabia Saudita, ad un salone di bellezza in Qatar, a diversi progetti dedicati all'ospitalità, ma anche ad alcuni uffici, negozi e residenze in Italia, negli USA, in Australia e in Spagna. A fianco ai progetti di interni stiamo anche lavorando ad un'interessante co-branding con un'azienda francese di una collezione di più di 50 prodotti, e stiamo crescendo con la nostra collezione Mas Creation.

Il progetto che sognate un giorno di realizzare: la nostra casa-studio, su cui inizieremo a lavorare nei prossimi mesi.

Il progetto di altri che più vi ha influenzato: la Hit Gallery di Fabio Novembre.

L’elemento che non può mancare in ogni vostro progetto: il fattore WOW.

Centro città o geografie remote? Nel nostro caso, dopo aver vissuto per 11 anni in città, ci stiamo trasferendo a lavorare e vivere nella natura.

Qualcosa che avete in casa e che avete disegnato voi: i vasi Poggi Uno Skyscrapers e l'intera nostra collezione Mas Creations.

Cosa vi piace regalare? Maschere anticonvenzionali e cornici fatte di diverse geometrie, colori e texture.

Se in casa poteste costruire un passaggio segreto, dove porterebbe? Ad una stanza della meditazione dove disconnettersi in uno spazio lontano dalla routine quotidiana, quando ci si sente stressati o ansiosi.

Cosa fate di solito la domenica? Se non siamo in viaggio o al lavoro, ci piace fare lunghe camminate di una decina di chilometri, nelle zone delle nuove periferie di Valencia, dalla natura ai piccoli paesi.

Il vostro posto preferito a Milano: dobbiamo dire il ristorante Bun Burger's in via Dell'Orso, che è l'ultimo interno che abbiamo progettato in città.

Davide Fabio Colaci chiede ad Ana: “C’è un momento in cui hai capito di essere un progettista? Se si, quale?” Quando sono arrivata in Spagna sono rimasta molto colpita dalla meravigliosa architettura degli edifici e camminavo sempre con la testa tra le nuvole. In quel momento ho realizzato di voler diventare un'interior designer.

Vorreste fare anche voi una domanda all'intervistato che verrà dopo? Pensi che un professionista creativo raggiunga un punto nel quale si senta soddisfatto di ciò che ha fatto, oppure pensi che i creativi abbiano continuamente bisogno di nuove sfide?