Confronto, dialogo e inclusione salveranno il mondo

open talks

Al “supersalone”, grazie agli Open Talks, creativi, innovatori, visionari, imprenditori, artisti e politici porteranno il valore di idee ed esperienze. Per (ri)costruire (meglio) il mondo in cui vogliamo vivere.

Una volta realizzato che viviamo in contesti transitori e instabili, che necessitano di soluzioni sempre nuove, è inevitabile giungere alla conclusione che solo un confronto sul presente – fatto insieme, superando i confini tra discipline e guardandosi nuovamente negli occhi – possa portare alla costruzione di un futuro (auspicabilmente) migliore. Con questa speranza e ambizione, nascono i talk, le lecture e le conversazioni che animeranno la sei giorni del “supersalone” a Fiera, Milano Rho.

Un programma a cura di Maria Cristina Didero che porrà l’attenzione sulle grandi questioni contemporanee riguardanti il design, l’arte, l’architettura, la formazione, il genere, l’economia circolare, l’impatto ambientale, il rapporto tra progetto e curatela e molto altro ancora. Dibattiti che arricchiranno immaginazione, cuore e mente di parole – parole autorevoli, ovviamente – in grado di farci riflettere sulla fragilità del nostro pianeta e su come creatività, ricerca, conoscenza e inclusione ci permetteranno di superare questo difficile periodo storico.

Nella suggestiva cornice delle arene, una in ciascun padiglione, gli Open Talks daranno spazio ai Maestri di oggi e di domani. Il grande pubblico avrà l’occasione di incontrare non solo architetti e designer di fama internazionale, ma anche artisti, chef, intellettuali, politici, imprenditori che sono chiamati a raccontare le proprie esperienze con un approccio multidisciplinare, olistico e caleidoscopico. Molti i nomi illustri: da Humberto Campana a Bjarke Ingels, da Hans Ulrich Obrist a Carsten Höller, da Alejandro Aravena a Michele De Lucchi, da Beatriz Colomina a Cecilia Alemani, dai Formafantasma a Philippe Malouin, da Cristina Bowerman a Davide Oldani.

A latere, in collaborazione con il Milano Design Film Festival, tutti i giorni, si potrà assistere a inchieste, biopic, docufilm per un approfondimento trasversale su design, architettura e le loro attuali implicazioni sociali e sostenibili. Cinque i film in programma, tutti belli, potenti e collettivamente rilevanti: Newmuseum(s). Stories of company archives and museums di Francesca Molteni; Tokyo Ride di Ila Bêka e Louise Lemoine; Paradigma Olivetti di Davide Maffei; Precise Poetry. Lina Bo Bardi’s Architecture di Belinda Rukschcio; Honeyland di Tamara Kotevska e Ljubomir Stefanov. Film imperdibili per chi si occupa di progetto, radicali e audaci sia nell’uso degli spazi sia nella narrazione di cosa significhi lavorare in questo campo. Una line-up che, di sicuro, appassionerà tutta la community del design.

Con gli Open Talks, il “supersalone” punta a valorizzare l’inclusività, radunando in un solo luogo le menti e le idee più innovative e brillanti del pensiero locale e globale. Perché proprio dalla condivisione e dal dialogo nascono soluzioni che hanno il potere di cambiare la vita delle persone, il modo in cui si relazionano tra loro e con il pianeta. Per amplificare questo messaggio, la piattaforma digitale del Salone del Mobile.Milano permetterà di seguire tutti gli eventi anche virtualmente, costruendo un archivio di racconti ed esperienze che rimarrà consultabile online.

Per il programma completo degli Open Talks, della rassegna cinematografica e delle esposizioni, consultate la pagina degli Eventi

25 agosto 2021