Storie A tu per tu con Carlo Scarpa e le immagini inedite di Lorenzo Pennati Testo di Patrizia Malfatti Aggiungi ai preferiti Olivetti store, Venice, The store’s ground floor and its Aurisina marble staircase Dieci edifici che sembrano sospesi nel tempo e nella storia. Immaginifici ed emozionanti. E terribilmente attuali. Restituitici con maestria in questo nuovo volume di Rizzoli International Carlo Scarpa non ha bisogno di presentazioni. Veneziano doc classe 1906, architetto, designer, artista del vetro, nonché innovatore della museografia contemporanea, nel corso della sua vita ci ha regalato non solo un cospicuo numero di opere impeccabili, ma un lungo racconto fatto di episodi avvincenti ed effetti speciali. Sfogliando le pagine di Carlo Scarpa. Oltre la materia si ha la sensazione che l’acclamato maestro ci prenda per mano per accompagnarci tra i suoi segreti creativi in dieci luoghi iconici tra Venezia, Treviso, Verona, Bologna e il Trentino. Ogni progetto – un museo, un negozio, un ufficio o un villaggio per vacanza che sia – è caratterizzato dall’uso rivelatorio della luce, la quarta dimensione, che conferisce forma ai volumi ed entità allo spazio, andando ben oltre l’immaginazione e la materia, come suggerisce il titolo stesso. La luce muta col trascorrere delle ore, delle giornate, e con essa anche le sue architetture. E così il fotografo di queste inedite immagini, Lorenzo Pennati, ha atteso ore e ore per fissare lo scatto perfetto, quello che potesse valorizzare al meglio quegli ambienti scultorei, quelle superfici magiche, quelle strutture che si confondono con il dettaglio a regalare una perfetta armonia. Alternando vedute d'insieme e close-up. Gavina store, Bologna, General overview Il ricco volume non ambisce a essere né un catalogo, né un saggio critico. “Abbiamo scelto solo architetture visitabili, con l’augurio che tutti un giorno possano vivere in prima persona le stesse emozioni”, scrive l’autrice Patrizia Piccinini. E così visitiamo l’Aula Mario Baratto dell’università Ca’ Foscari, la Biennale, il negozio Olivetti e la Fondazione Querini Stampalia, tutte a Venezia; la Gipsoteca Canoviana a Possagno; il Villaggio Eni Nostra Signora del Cadore a Borca di Cadore e, a Verona, il Museo di Castelvecchio e la Banca Popolare di Verona. Tra le preziosità del volume, i servizi fotografici di due altri capolavori scarpiani, accomunati dal recente restauro. A Bologna, il negozio di arredi Gavina, del 1963, che da punto vendita di ferramenta diventa quello showroom di design d’avanguardia passato alla storia. Adibito poi a negozio di giocattoli tra il 1997 e il 2016, viene messo in vendita restando disabitato per tre anni. Completamente restaurato dall’architetto Elisabetta Bertozzi sotto il controllo della Sovrintendenza – nel 1997 l’opera, su richiesta di Tobia Scarpa, è stata riconosciuta di importante carattere artistico con decreto del Ministero per i beni e le attività culturali – è stato immortalato subito dopo il ripristino (e, per l’occasione, solo per un giorno, trasformato in showroom di mobili, tutti pezzi unici e originali dell’epoca) e prima della nuova imminente destinazione, che nasconderà in parte l’allestimento originario. Vicino a Treviso, a San Vito di Altivole, sorge invece l’iconica tomba Brion inventata per il fondatore della Brionvega e sua moglie, riportata da pochi mesi all’aspetto originario da Guido Pietropoli, allievo e storico collaboratore di Scarpa, che alla morte improvvisa dell’architetto, nel 1978, aveva concluso il cantiere insieme allo Studio Porcinai e Carlo Maschietto. Un edificio pregno di significati, di “infinite intuizioni di vita e di creatività, che vanno oltre la forma architettonica”, lo descrive l’autrice. “Emozionante fino allo svenimento, riempie prima gli occhi di mille sensazioni e poi straborda nel cuore e nella testa”. Gavina Store, Bologna Opere, tutte, di una potenza espressiva rara, che superano il valore del tempo, come ben descritto nella presentazione di uno dei suoi lavori fondamentali, il negozio Olivetti, ora un bene del FAI. “Nulla è mai nel posto sbagliato e ogni piccolo dettaglio diventa necessaria poesia. […] tutto è un’armonica composizione frutto della più accurata sintesi tra modernità e memoria”. E lo stesso Scarpa annotava che “l’unico modo per rispettare il passato è quello di essere autenticamente contemporanei”. Le pagine si sfogliano in un racconto di stupore continuo che prende linfa e forma tra quei volumi e il ritmo che gli conferisce la luce, tra quel potenziale materico e la poetica delle forme, fino ai dettagli più minuziosi. A chiusura, un inedito post scriptum di Tobia Scarpa, suo figlio, anch’esso architetto e designer, impegnato nella creazione di Cà Scarpa nella chiesa di Santa Maria Nova a Treviso. Un complesso risalente al XIII secolo che, dopo decenni di abbandono, viene riportato in vita per raccontare una nuova storia, completamente diversa. Una storia di famiglia. Di artisti e di uomini. Di un padre e di un figlio, che vuole rendergli la giusta memoria. Display case Gavina commissioned for the store opening Gavina store entrance gate view The Meditation Pavilion, Brion Tomb, San Vito di Altivole Castelvecchio Museum, Verona, System of walkways around the equestrian statue of Casagrande I Our Lady of Cadore, Never-ending dialogue between inside and out Titolo: Carlo Scarpa. Oltre alla materia Autore: Patrizia Piccinini Fotografie: Lorenzo Pennati Casa editrice: Rizzoli International Anno di pubblicazione: 2021 (già pubblicato da Rizzoli nel 2020)
Storie La biologia della luce, secondo Manuel Spitschan Cosa c’entra la cronobiologia con il design? Manuel Spitschan, professore alla Technische Universität München, ci spiega perché la luce è essenziale per il nostro benessere. E perché i designer dovrebbero saperne di più per progettare meglio Giulia Zappa
Sostenibilità Le Piazze Aperte stanno davvero cambiando il volto di Milano Dal 2018 a oggi, le due amministrazioni Sala hanno chiuso al traffico – ma aperto alle persone – più di cinquanta strade e vie della città. Ed è solo l’inizio Fabrizio Fasanella
Salone Selection Stratigrafie danesi: pratiche materiali e visioni etiche ai 3daysofdesign 2025 Non una fiera, ma un’ecologia culturale – un intreccio di voci, materiali, gesti e narrazioni che parlano di sostenibilità, autenticità, bellezza consapevole Marilena Sobacchi