Design libanese: ripartire dai materiali disponibili

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Beyond Foraging Workshop, House of Today X AUB, ph. Carl Halal

Creativi professionisti e studenti a Beirut per ripensare i processi in maniera collettiva con il progetto formativo di House of Today e l’Università Americana

Design come motore per il cambiamento

La formazione e il confronto internazionale come motore per ridisegnare un intero Paese a partire dai materiali disponibili: è così che vecchi pannelli, chiodi arrugginiti, erbe, rami e addirittura vecchi zerbini possono prendere nuova vita al solo immaginarli, insieme, in un dialogo inclusivo.  

Sono alcune delle intuizioni nate dal primo convegno “Augmented Autarky” e dal workshop “Beyond Foraging”, co-curati dalla piattaforma no-profit per designer House of Today e dal Dipartimento di Architettura e Design dell'Università Americana di Beirut

Porky Hefer, Guan Lee e Marco Campardo, tre designer e architetti internazionali specializzati in materiali e processi locali e sostenibili, hanno incontrato per la prima volta dal vivo e online la comunità di creativi libanesi. Non solo designer ma anche architetti, artisti, storici, scrittori e appassionati in generale. Si sono immersi per qualche giorno nella realtà produttiva e artigianale di Beirut e dopo questa prima esperienza si contano già le prime collaborazioni.

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Beyond Foraging Workshop, Digested Outline, ph. Carl Halal

House of Today e l'Università Americana di Beirut

Come racconta Cherine Magrabi Tayeb, fondatrice della piattaforma di design collaborativo House of Today: “Il Libano è sempre stato il fulcro del design del Medio Oriente e i designer libanesi, insieme all'impareggiabile artigianato locale, continuano a dimostrarlo. Per noi l'istruzione è la base di tutta la creazione e continuiamo a credere nel puro talento che esiste in Libano. La partnership a lungo termine tra House of Today e l’Università Americana si basa su una passione condivisa per sviluppare l'educazione al design e formalizzarla come disciplina”.

Sul sapere condiviso, vero fulcro del convegno, aggiunge: “L'inclusività nel mondo del design per noi si traduce in un ecosistema accessibile a tutti, indipendentemente dal background. In questo progetto sono state coinvolte persone di ogni estrazione e disciplina e i primi video condivisi sulla piattaforma hanno generato da subito centinaia di visualizzazioni. Da sempre il nostro obiettivo è trascendere i confini con le voci diversamente creative che emergono dal Libano e nutrire così l'ecosistema del design dal nostro Paese al mondo”.

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Beyond Foraging Workshop, House of Today X AUB, ph. Carl Halal

Porky Hefer, che basa la sua ricerca sull’architettura vernacolare tanto da aver vinto il Wallpaper Design Award 2019 con un resort di lusso nel bel mezzo del deserto costruito a mano con materiali locali, come gli altri noti designer invitati per l’occasione ne è uscito entusiasta: “Ho incontrato le persone più incredibili e intraprendenti che ci siano. Così piene di speranza, stanno facendo tutto ciò che è in loro potere per assicurarsi che Beirut abbia successo. La generosità della gente è travolgente. Si stanno impegnando per ricostruire una città, una casa e una cultura. Gli artigiani stanno ricostruendo con le loro mani e con la moltitudine di talenti, tecniche e materiali che possono trovare. Sicuramente capirò come posso lavorare con alcuni degli incredibili artigiani e artisti che ho incontrato e tornerò presto a Beirut”.

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Beyond Foraging Workshop, Layers in Translation, ph. Carl Halal

Marco Campardo, neo Ralph Saltzman Prize 2023, esperto di processi sul filo tra artigianato e industria, high-end e lo-fi, ha parlato di una conferenza pragmatica: “È importante aiutare a capire che i processi non sono per forza costosi, le soluzioni possono essere semplici anche per progetti sofisticati. In questo senso non esiste bassa o alta qualità: conta solo l’unicità. Bisogna però studiare ogni oggetto per capire come può essere fatto. Non sono un designer con la matita, nel mio approccio è il processo a influire sull’estetica, è un ‘process driven design’ che diventa interessante quando si guarda alla ricchezza del patrimonio culturale e artigianale del Libano”.

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Beyond Foraging Workshop, Urban Prothesis, ph. Carl Halal

Guan Lee, professore associato di Architettura alla Bartlett di Londra e fondatore di Grymsdyke Farm, dove catalizza progetti tra artigianato e tecnologia digitale, ha condotto il workshop “Beyond Foraging” aiutando i gruppi a creare “un giardino di oggetti trovati utilizzando tecniche di foraggiamento. Utilizzando strumenti digitali e manuali, abbiamo scansionato l'ambiente fisico alla ricerca di opportunità materiali, attingendo a fonti di conoscenza locali e dialogando con esperti di diversi campi. Invece di “prendere”, il foraggiamento può essere un modo per attribuire importanza a qualcosa? Come possiamo utilizzare il design e la tecnologia per aggiungere valore ai materiali nel nostro ambiente per il nostro ambiente? Identificare il valore più profondo del mondo materiale e l'attenta considerazione delle sue origini, habitat, disponibilità stagionale, livelli di abbondanza, il potenziale di scalabilità, affidabilità, prossimità, simbolismo e significato storico. Questo progetto si chiede come una connessione più profonda con la città, la terra e la vita vegetale possa portare a impegni più significativi con il design e la realizzazione. Esplora il rapporto di lavoro tra il modo in cui realizziamo e ciò con cui lo realizziamo”.

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Beyond Foraging Workshop, House of Today X AUB, ph. Carl Halal

Per quattro giorni Guan Lee e i suoi compagni di ricerca hanno esplorato quattro aree di Beirut: Hay al Seryan, Riad El Solh, Zuqaq El Blat, Tariq El Sham. 

“Guidati da esperti di saperi locali, echi di strada e storie di un passato lontano – racconta il designer – abbiamo dialogato con persone, oggetti e cose che abbiamo trovato e raccolto. Dal workshop sono emersi quattro diversi risultati. Uno riguarda l'erba locale, la malva, e un altro le cortecce e le radici degli alberi che si erano accumulate nelle aree trascurate delle strade. Altri due hanno preso pezzi letterali della città e li hanno tradotti in interventi disegnati e scolpiti. Questi oggetti offrono una nuova lettura del contesto in cui sono stati trovati o in cui sono stati scoperti”.